09/11/2022

Viaggio nelle Imprese Vincenti: l’intervista al CFO Giorgio Mantovani

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Corman è stata recentemente riconosciuta e premiata da Banca Intesa come “Impresa Vincente” nell’edizione 2022 di questo prestigioso riconoscimento. Il programma Imprese Vincenti, che quest’anno è alla sua quarta edizione, seleziona e premia le eccellenze imprenditoriali italiane che, in un contesto economico così sfidante come quello che stiamo vivendo, sono riuscite a distinguersi in termini di digitalizzazione, internazionalizzazione, sostenibilità, transizione green, innovazione e welfare.

Di seguito l’intervista di ClassCNBC al nostro CFO, il Dott. Giorgio Mantovani, in occasione della giornata di premiazione.

Chi è Corman e di cosa si occupa?

Corman opera nel mercato della salute. Noi produciamo e distribuiamo farmaci, dispositivi medici e prodotti per il benessere e la cura della persona da 75 anni, di preciso dal 1947, quando l’azienda venne creata. Corman è un acronimo che sta per Corrado Mantovani: è un’azienda indipendente di proprietà familiare e oggi è alla seconda generazione. 75 anni di storia, che hanno visto però una crescita importante negli ultimi anni: una crescita di fatturato, di margine di distribuzione nel mondo e anche di partnership con aziende, per esempio con aziende farmaceutiche francesi di cui oggi distribuiamo i prodotti nel mercato della farmacia in Italia. Credo che le imprese familiari abbiano un vantaggio, ovvero la possibilità di vedere e misurare il tempo in periodi più lunghi rispetto ad aziende che hanno la pressione dei risultati, magari della Borsa o della Finanza. È questa visione di lungo periodo, secondo me, il valore e la forza delle imprese familiari. Certo, può anche essere un limite perché la dimensione spesso necessita di controllo e questo in un’impresa familiare certe volte riduce la possibilità di espandersi. Quindi ci sono pro e contro per entrambi i modelli.

Cosa fa di Corman un’impresa vincente?

Noi siamo cresciuti molto e siamo passati da 62 a più di 100 milioni come risultato consolidato negli ultimi cinque anni, anche con un buon incremento dell’Ebitda e un buon incremento della distribuzione. Il nostro mercato di riferimento rimane la farmacia. In Italia siamo fra le prime dieci aziende del mercato in Italia, ma oggi siamo presenti in più di 30 Paesi e abbiamo anche recentemente aperto, dopo la filiale negli Stati Uniti, una filiale commerciale in Cina. Un mercato che per noi è molto interessante, proprio perché dalla Cina riusciamo a capire particolari dinamiche, per esempio come si muovono i consumatori in mercati così lontani ma anche così innovativi. Quest’anno abbiamo già presentato tre brevetti, che per un’azienda italiana è un traguardo piuttosto significativo, ma non solo. Abbiamo anche ricevuto un premio per un progetto di telemedicina in farmacia, quindi siamo a fianco del farmacista per creare quella che è la farmacia dei servizi. È uno degli obiettivi anche del PNRR e del ruolo della farmacia in futuro in Italia. Questo per quanto riguarda l’innovazione. Per quanto riguarda la sostenibilità, invece, nel 2018 abbiamo scelto di trasferirci in un campus costruito in base ai più aggiornati criteri di sostenibilità: non utilizziamo il gas, ad esempio, ma utilizziamo la geotermia per riscaldare e rinfrescare gli ambienti. Questo ci ha permesso, tra l’altro, in questo periodo di costo dell’energia, dei risparmi significativi in termini di costo dell’energia.

Oggi siamo in un contesto incerto, sicuramente con tante preoccupazioni. Quanto influisce questo sulla performance della vostra azienda?

Lo vediamo nei mercati di riferimento per noi, che tutto sommato nella prima parte dell’anno hanno avuto un andamento ancora positivo. Il mercato della farmacia in Italia è comunque cresciuto nella prima parte dell’anno, ma cominciamo a vedere dei segnali di sofferenza a partire dal rientro dopo le vacanze. Per quanto riguarda i mercati esteri, posso dire che ci sono situazioni diverse: nel Nord America, per esempio, un altro dei nostri grandi mercati di riferimento, abbiamo visto una certa vivacità nella prima parte dell’anno e, forse, un certo pessimismo, un’aspettativa di recessione che sta entrando in questi mesi. In Cina, invece, tutto l’anno è stato piuttosto complicato. Basta citare i lockdown che hanno chiuso magazzini e città intere come Shangai e che hanno oggettivamente reso anche per noi tutto più complicato.

 

Per rivedere l’intervista completa: http://bancadati.datavideo.it/media/20221017/20221017-CLASS_CNBC-VIAGGIO_NELLE_IMPRESE_VINCENTI_1850-192032617m.mp4